I falafel sono un piatto della tradizione mediorientale, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Si tratta di polpettine di legumi speziate e fritte. Sono velocissime da preparare e, nella ricetta tradizionale, vengono preparate con i legumi secchi tenuti a bagno per almeno 24 ore. I legumi vengono poi tritati con l’aggiunta di prezzemolo, aglio, cipolla e cumino. Con l’impasto ottenuto si formano delle polpettine molto piccole, fritte successivamente in abbondante olio di arachidi. Se volete cuocere in forno i falafel, vi consiglio di lessare i ceci e di schiacciarli con una forchetta, prima di aggiungere gli altri ingredienti. Non dovete assolutamente tritare i ceci con il mixer! Così facendo i vostri falafel diventerebbero molto secchi e meno buoni rispetto alla versione fritta. Potete servire i falafel con maionese di basilico, maionese di pomodoro e basilico, salsa barbecue o qualsiasi altra salsina deliziosa a vostra scelta.
Vita da Mena
Lo scorso fine settimana i miei genitori hanno festeggiato cinquant’anni di matrimonio: 600 mesi, 18.250 giorni, 438.000 ore, 26.280.000 minuti… Altro che cinquanta sfumature di grigio! Altro che Mister Gray! Che noia cinquant’anni con uno così, vero? Venerdì, tutta felice, e allo stesso tempo preoccupata, accompagno i bambini a scuola, poi, con calma, preparo la valigia e con la mia automobile raggiungo mia sorella, mio cognato e Giorgia, la new entry della famiglia… Destinazione: aereoporto di Ciampino, volo Roma Crotone. Nell’attesa di salire sull’aereo, mi guardo intorno e mi sembra di essere circondata da tantissimi, probabili, terroristi. Facce strane e bagagli strani. Il ragazzo alto, con la barba incolta, si guarda intorno in modo sospetto. Il signore con la ventiquattrore parla al telefono in modo insolito. C’è anche la squadra del Perugia… E se fossero terroristi travestiti da calciatori del Perugia?
Sarò diffidente, ma in Calabria diciamo “melius abundare quam deficere”. Traduzione: “meglio essere troppo sospettosi che deficienti”. Dite che non è un proverbio calabrese ma una locuzione latina? Dite che la traduzione non è propriamente questa? O quanto siete precisini!
Alla fine saliamo sull’aereo. Cinquanta minuti di panico e terrore, poi finalmente atterriamo. Arrivata a casa, entro e sento subito una fitta al cuore nel vedere le camerette di Chiara e Filippo vuote. Mi preparo al pianto, ma non arriva. Penso a Chiara che sicuramente sentirà tantissimo la mia mancanza, e aspetto che scendano le lacrime… niente. Mi concentro, penso a quando sono nati i miei bambini, alla prima parola, il primo giorno di scuola… ma la mia siccità oculare è al massimo. Vabbè sono appena arrivata, piangerò sicuramente stasera. La sera ceniamo tutti alla maison e, tra abbracci, ricordi e lacrime di commozione, ci ritroviamo tutti vicini vicini a degustare la tisana vivitvchistaeiativinni (in italiano: dopo la tisana ognuno vada a casa propria, please).
La mia casa è freddissima, accendo il condizionatore (che, ovviamente, non da segni di vita) faccio una lunghissima doccia calda, metto il pigiama e mi tuffo sotto il piumone. Penso a mio marito e ai miei bambini e mi chiedo cosa mangeranno stasera e se dormiranno senza la mia buonanotte… cerco di commuovermi… ma niente! Sono talmente rilassata e contenta, che comincio a preoccuparmi! Mi metto a leggere il libro di Fausto Brizzi Ho sposato una vegana e mi addormento serena. La mattina mi sveglio con calma e guardandomi allo specchio, noto di avere un viso veramente riposato… Non sono mai stata lontana dai miei bambini, dovrei soffrire, strapparmi i capelli e invece mi sento felice e completamente rilassata… neanche fossi in una beauty farm! Salgo alla maison a fare colazione, poi torno a casa e mi rituffo nella lettura del libro.
Sto talmente bene che comincio ad avere sensi di colpa… ma la voglia di assaporare fino in fondo la mia momentanea condizione di “mammalontanadafigliemarito” è più forte. Ora capisco come deve sentirsi mio marito in estate! Che pacchia! Pranzo dai miei, il pomeriggio mi faccio un riposino e la sera mi preparo con calma per i grandi festeggiamenti. Il giorno dopo si parte, e cosi mi tocca risalire su un altro aereo. Prego per tutto il tempo e sono terrorizzata. Finalmente atterriamo e riprendo la macchina per tornare a casa. Guido e mi sembra di sentire le loro voci “che c’è per cena? Sempre polpette! Mamma m’interroghi? Mamma mi dai la merenda? Mamma, Filippo mi da fastidio! Mamma, Chiara mi da fastidio! Amò, amò, amò… Che si fa, che si fa, che si fa… Alò, alò, alò (mio marito è una persona felice, saltella per casa e ripete le cose, a volte senza senso, fino allo sfinimento)…
Senza rendermene conto mi viene da piangere… Tornata a casa, abbraccio tutti e… mi ammalo. Proprio così. È da quando sono tornata che sto male: tosse, febbre, mal di testa… Sarà stata l’emozione di riabbracciare mio marito e i bambini? O l’aver assaporato per due lunghi giorni la libertà, per poi perderla e tornare alla vita di tutti i giorni? Meglio non sapere…

Falafel
INGREDIENTI
- 200 g ceci secchi (o cotti se decidete di non friggerli ma cuocerli al forno)
- 15 g prezzemolo fresco
- 10 g sedano le foglie
- 1 spicchio aglio
- 1 cipolla
- 15 g succo di limone
- 1/3 cucchiaino cumino in polvere
- 1/3 cucchiaino curry
- 1/3 cucchiaino zenzero in polvere
- un pizzico berberè o peperoncino
- q.b. sale marino integrale
- q,b, olio di semi di arachidi per friggere
PROCEDIMENTO
- Mettete in ammollo i ceci secchi in acqua fredda per 24 ore. Trascorso il tempo necessario sciacquateli e asciugateli bene.
- Versate in un mixer il prezzemolo e le foglie di sedano, lavate e asciutte, e tritate finemente. Trasferite in una ciotola.
- Versate nel mixer l'aglio e la cipolla e tritate.
- Aggiungete i ceci, il succo di limone e le spezie e azionate il mixer fino ad ottenere un composto lavorabile. Versate il composto nella ciotola con il prezzemolo e il sedano e mescolate. Fate riposare in frigo per almeno un'ora.
- Trascorso il tempo necessario, con le mani bagnate, formate delle palline molto piccole.
- Versate l'olio di semi di arachidi in una padella e scaldate. Friggete pochi falafel alla volta fino a doratura. Sistemate i falafel in un piatto con carta assorbente per asciugare l'olio in eccesso.
Falafel al forno
- Il giorno prima mettete i ceci in abbondante acqua fredda e lasciate in ammollo per almeno 10 ore. Trascorso il tempo necessario, sciacquate a lungo i ceci e versateli in una pentola con abbondante acqua salata e lasciate cuocere per circa 2 ore.
- A fine cottura, scolate bene i ceci e schiacciateli con una forchetta. Non dovete assolutamente frullarli, perché così facendo la cottura in forno seccherebbe troppo i falafel.
- Versate in un mixer il prezzemolo e le foglie di sedano, lavate e asciutte, e tritate finemente.
- Aggiungete l'aglio e la cipolla e continuate a tritare.
- Versate il composto in una ciotola e aggiungete i ceci, il succo di limone, le spezie, un cucchiaio di pangrattato e un cucchiaio di farina e mescolate. Fate riposare in frigo per almeno un'ora.
- Con le mani bagnate, formate delle palline molto piccole e schiacciatele leggermente,
- Sistemate i falafel in una teglia rivestita con carta forno e versate su ognuno un goccino d'olio. Infornate in forno preriscaldato statico a 180° per 10 minuti. Girate e continuate la cottura per altri 10 minuti.
Francesco dice
Il fine settimana: meraviglioso, fanne altri, anche cambiando itinerari.
La ricetta: non vi sono parole diverse da quelle di sempre, brava e complimenti.
Mena dice
Cercherò di fare più cose per me stessa. Grazie Francesco
cinzia dice
Ti ho sentito su radio dj e ho deciso di dare un’occhiata. Mia sorella è vegana e io mi sto avvicinando, ti seguirò mi piace trovare ricette sane e nuove grazie Cinzia
Mena dice
Grazie a te. Spero di esserti utile
Leila dice
Ciao! Ti ho sentita su radio deejay e mi hai incuriosita. Domani proverò a fare i tuoi falafel al forno!
Mena dice
🙂
maria66 dice
io ho fatto i falafel ma ho avuto qualche problema perchè l’impasto risultava troppo morbido per fare delle polpette (non avevo letto di aggiungere la fecola) però ho risolto utilizzando la sac a poche con bocchetta grande facendo dei piccoli mucchietti tipo bignè. Molto carini e soprattutto buoni
Emilia dice
Ho fatto i falafel ma mi sono venuti un po’ troppo secchi, perché mi sono dimenticata di mettere l’olio prima di infornarli e li ho fatti cuocere un po’ di più…il sapore comunque era buono..tant’è che la mia bimba che ancora non mangia niente, li ha assaggiati e graditi…
Mena dice
Una bimba sicuramente speciale 😉
Veronica dice
Che aspetto delizioso! Li proverò anch’io!