I glucidi (dal greco, glucos significa dolce), detti anche carboidrati o zuccheri, sono molecole composte da atomi di idrogeno, carbonio e ossigeno. Durante la digestione si trasformano in molecole sempre meno complesse fino a diventare glucosio (uno zucchero semplice).
Dopo questa trasformazione:
A. una parte del glucosio viene convertita in energia a breve termine per un uso immediato da parte delle cellule
B. la quantità eccedente viene immagazzinata nel fegato sotto forma di glicogeno.
C. La parte rimanente di glucosio che non può essere immagazzinata da nessuna parte, viene accumulata sotto forma di grasso.
La glicemia rappresenta la quantità di glucosio nel sangue. In una persona sana dovrebbe oscillare, a digiuno, tra gli 80 e i 100 mg/dl e deve mantenersi costante nell’arco delle 24 ore.
Il pancreas svolge un ruolo importantissimo producendo due ormoni che regolarizzano la glicemia: l’insulina e il glucagone:
1. l’insulina regola il livello di glucosio nel sangue abbassando la glicemia mediante l’attivazione dei meccanismi sopra citati, quindi:
a. Immagazzinamento di glucosio nei muscoli per l’attività motoria;
b. Immagazzinamento di scorte di glucosio nel fegato sotto forma di glicogeno;
c. trasformazione delle molecole di glucosio in grassi di deposito;
2. il glucagone viene secreto quando il livello di glucosio nel sangue scende al di sotto di 80-100 mg/dl. Quando il tasso di glucosio nel sangue si abbassa, viene prelevato il glicogeno dal fegato e trasformato in glucosio.
Quando una persona sviluppa il diabete, questo processo metabolico viene meno.
I diabetici di tipo 1 non riescono a produrre un’adeguata quantità di insulina perchè le cellule del pancreas preposte a questa funzione sono state distrutte.
I diabetici di tipo 2 sono in grado di produrre l’insulina, ma questa non svolge il proprio lavoro. In poche parole quando l’insulina inizia a dare ordini su come distribuire lo zucchero nel sangue, il corpo non le presta attenzione.
L’indice glicemico è un valore percentuale che rappresenta la velocità con cui aumenta la glicemia in seguito all’assunzione di un determinato cibo. Più alto è il valore, maggiore è la velocità con cui si alza la glicemia.
E’ bene preferire cibi con indice glicemico basso (inferiore a 60), perchè quanto maggiore è la velocità di innalzamento della glicemia tanto maggiori saranno le difficoltà del pancreas di modulare la secrezione di insulina.
Cibi appartenenti alla famiglia dei carboidrati che hanno un indice glicemico basso:
1. frutta (fanno eccezione melone e anguria)
2. verdura (fanno eccezione patate, zucca, carote)
3. cereali integrali in chicco
4. legumi
5. frutta secca oleosa
Cibi appartenenti alla famiglia dei carboidrati che hanno un indice glicemico alto:
1. i dolci
2. le bevande zuccherate
3. il pane bianco
4. la pasta bianca
5. il riso bianco
Naturalmente non si può parlare di indice glicemico senza considerare il carico glicemico, ovvero la quantità di carboidrati ingeriti. E’ chiaro che se si esagera con il cibo, anche se si tratta di carboidrati a basso indice glicemico, i problemi di controllo del peso e gli altri fattori di rischio per la salute restano.
Un ruolo fondamentale nel metabolismo degli zuccheri è rappresentato dall’esercizio fisico. Una persona che vive una vita sedentaria, ha maggiori possibilità che l’organismo sviluppi forme di resistenza all’azione dell’insulina. Il fegato e i muscoli non obbediscono all’insulina che ordina loro di far entrare il glucosio nelle cellule, di conseguenza trasforma questi zuccheri in grassi per abbassare la glicemia.
La costante attività fisica è il rimedio più efficace per combattere la resistenza all’insulina e mantenere i muscoli capaci di accogliere e consumare glucosio.
Roberta dice
Articolo interessante, chiaro e molto esplicativo. Cercherò di fare attività fisica con più costanza e mangiare meno dolci.