Ho avuto il mio primo motorino a 13 anni. Si trattava di un Si della Piaggio, rosso fuoco. Don Antonio (ovviamente non parlo del boss delle cerimonie, ma di mio padre), dopo mesi di “ti prego, papà… per favore, papà… sarò la più brava a scuola, papà… mi renderesti felice, papà…” era indeciso se denunciarmi per stalking o comprarmi il tanto desiderato motorino. Alla fine scelse la strada sicura della pace familiare e mi comprò il due ruote. Il parentato fu letteralmente sconvolto da questa decisione e con un coro di “Totò sei pazzo… Totò ma come puoi farlo… Totò è pericoloso… Totò s’ammazza…” cercò di dissuaderlo dall’insano gesto. Dopo qualche mese di Totò questo e Totò quello, tutti i miei cugini avevano il motorino! Grazie a me e alla violenza psicologica cui sottoposi mio padre! 😉 Ricordo ancora quando me lo consegnarono, trasportandolo a bordo di un fiorino. Il venditore mi disse “è tutto tuo”, e io “come si accende? E per frenare?” Con la bocca spalancata, il tipo sali in fretta e furia sul fiorino e sparì… Avrà pensato: “scappo prima che succeda qualcosa di spiacevole e lo restituiscano”. 😯 Il primo giro lo feci con mio zio (Antonio, pure lui) che mi correva dietro sostenendo il motorino dal portapacchi e io che barcollavo, incapace di controllare il mio nuovo giocattolo. Lo chiamai Johnny e, per tanti anni, fu il compagno fedele di tanti pomeriggi solitari. In realtà, non sempre fedele. Ricordo che nelle discese andava benissimo, ma nelle salite! Nelle salite io scendevo quasi sempre a spingerlo. Quanti bei ricordi! E che sensazione di libertà! Io e Johnny diventammo inseparabili. Con lui mi sentivo grande. Jeans strappati, capelli al vento e una sensazione di libertà infinita. Con la pioggia e con il sole, io e Johnny eravamo sempre a spasso per il paese. Diventai bravissima a guidarlo, tranne che per qualche piccola disavventura… Ricordo con chiarezza quella volta che, in tre sul motorino: io, Alessandra (la mia migliore amica di allora) e mia sorella Emilia, cantavamo a squarciagola Vita spericolata di Vasco Rossi e ridevamo con la gioia e la spensieratezza dei 15 anni. Poi, di colpo, persi il controllo di Johnny e finimmo sotto un camion, tranquillamente parcheggiato ai bordi della strada. Ci aiutarono delle signore spaventate e, allo stesso tempo, divertite, mentre io come una pazza urlavo “Johnny! Johnny!”. Eravamo illese, per fortuna, tranne la parte sinistra del mio corpo, completamente coperta di escoriazioni. I giorni successivi al disastro fui costretta ad andare in giro con occhiali neri per coprire il viso completamente tumefatto. 🙁 Sembravo reduce da una plastica facciale finita male. E come dimenticare quel maledetto giorno di capodanno in cui mia sorella Emilia, con la complicità di mia cugina Mariagrazia, prese Johnny per fare un giro in una zona fangosa (no comment…)? Caddero, e mia sorella si ruppe il menisco interno, esterno e crociato (una robetta da nulla!) e il mio Johnny finì fuori uso per parecchio tempo. Alla fine dovetti venderlo e con lui andò via per sempre una parte di me. Per tanti anni eravamo stati inseparabili e adesso… sarebbe stato l’amico speciale di qualcun’altro! 🙁 Rimasi sola fino all’arrivo di Johnny2, Free della Piaggio di colore blu. Romanaccio, spesso inaffidabile, Johnny2 mi fece scoprire Roma, e, tranne che per qualche disavventura notturna, la città eterna è stata “nostra” per tantissimi anni. Ma questa è un’altra storia… 🙂
Ricetta di oggi: Vellutata di zucca e topinambur. Si tratta di un piatto unico, preparato con zucca, patate, topinambur e ceci, molto ricco dal punto di vista nutrizionale. Il topinambur, detto anche rapa tedesca o carciofo di Gerusalemme, è un tubero dal sapore molto simile al carciofo e con la stessa consistenza della patata. Per conoscere tutte le proprietà di questo alimento visitate il link. 🙂
Vellutata di zucca e topinambur
Ingredienti per 4 persone:
- 800 gr di zucca pulita
- 400 gr di topinambur
- 4 patate grandi
- 1 scalogno
- 200 gr di ceci lessati
- olio EVO
- un pizzico di rosmarino
- un pizzico di berberè
- un pizzico di peperoncino
- sale marino integrale
Procedimento
- Preparate il brodo facendo bollire in un pentolino 600 gr d’acqua in cui verserete un cucchiaino di sale.
- Pulite e tagliate a pezzetti lo scalogno, le patate, il topinambur, la zucca e versate in un tegame con 2 cucchiai di olio EVO.
- Coprite con due mestoli di brodo caldo e cuocete a fiamma bassa.
- Mescolate spesso e, di tanto in tanto, aggiungete altro brodo.
- Verso fine cottura (saranno necessari 20/30 minuti circa) aggiungete i ceci lessati.
- Togliete dal fuoco e utilizzate un frullatore ad immersione per frullare il tutto.
- Servite con un goccino d’olio, un po’ di rosmarino e dei pezzettini di pane tostato.
- Per una versione più leggera, non utilizzate i ceci. Potete anche non utilizzare il topinambur e preparare una semplice vellutata di zucca.
Elisabetta dice
Ieri sera ho preparato la vellutata di zucca e devo dire che nonostante a mio marito nn piaccia ,preparata come Mena ci insegna gli è piaciuta moltissimo…e anche a me!!! Brava Mena
Mena dice
Grazie Elisabetta!