Sono sola in casa, oggi i bambini sono usciti con il loro papà. Preparo qualcosa per il pranzo, non voglio più dimenticarmi di mangiare… In due settimane ho perso peso e con i miei 45 chili credo di aver raggiunto la soglia minima accettabile. Accendo la radio e comincio a sistemare casa. Le note di una bellissima canzone di Tiziano Ferro l’ultima notte al mondo mi fanno, di colpo, tremare e non riesco a trattenere le lacrime. Ripenso a quel giorno terribile di qualche anno fa e, come un pugno nello stomaco, riemerge quel momento…
È il 4 febbraio del 2012. Sto lavorando e inizia a nevicare. In pochi minuti la neve copre le strade e le case. In macchina, spaventata e senza catene, cerco di raggiungere casa. La capitale è nel caos. Molti automobilisti si fermano, abbandonando le loro macchine per strada. Ho paura perchè la macchina sbanda più volte. Mentre la neve scende candida, la radio trasmette una notizia terribile: Claudio, un bambino di soli 16 mesi è stato buttato nel Tevere dal papà. Per un attimo, mentre la radio suona la canzone di Tiziano Ferro, mi sembra di essere quel bambino…
Sento le urla spaventose di due voci a cui sento di voler bene, poi due mani che conosco e che dovrebbero proteggermi mi lanciano con violenza nel fiume. Sento l’aria gelida, il dolore dell’impatto sull’acqua e poi il freddo. Piango per qualche secondo e ho paura. Perché sono qui? Perché? Poi tutto si spegne…
Quanto ho pianto in macchina quel giorno! Non riuscivo a strapparmi dagli occhi questa scena. Arrivata a casa, ho abbracciato forte i miei bimbi e per tanti giorni sono stata male pensando a quel bambino buttato come un pacco inutile nelle fredde acque del Tevere. Ogni volta che ascolto questa canzone, sento vivo dentro di me il ricordo di quel momento e quella sensazione dolorosa. Com’è possibile arrivare a tanto? Me lo chiedo spesso. I miei bambini in quei giorni giocavano con la neve che, come magia, aveva reso tutto bianco, mentre il piccolo Claudio non avrebbe più giocato. Per lui niente più giochi. Quanti bambini sono vittime dei giochi di potere degli adulti? Troppi. E quei bambini spesso diventano pessimi adulti rendendo infelici altri bambini.
Io, amo tantissimo i miei figli. Quando è nato Filippo, ho sentito una sensazione di pienezza e di gioia infinita… Con l’arrivo di Chiara, il quadro della mia vita era perfetto. Poi, quel quadro è diventato sempre più triste. Decidere di separarmi da mio marito non è stato facile. Ci siamo resi infelici per tanto, troppo, tempo. Ci sono stati dei momenti in cui il dolore mi ha distratto dal mio ruolo di mamma e questo non potrò mai perdonarmelo. Alla fine ho deciso di riprendere in mano la mia vita. In questi ultimi tre mesi ho pensato solo ai miei figli, trascurando tutto, anche la mia salute. Continuerò a farlo… sto imparando a gestire meglio le nostre vite. Cercherò un lavoro più sicuro, continuerò a curare il blog, non salterò più i pasti e non permetterò mai più a nessuno di dirmi chi sono… Io lo so chi sono e ne sono fiera! Fate il tifo per me, ci conto. ♥
“Amare non è un privilegio,
è solo abilità…
È ridere di ogni problema,
Mentre chi odia, trema.”
Tiziano Ferro
La solitudine può essere un’isola,
sola in mezzo al mare.
Ogni isola dovrebbe stare insieme alle altre,
non in solitudine.
Un’isola in solitudine non è completa,
è come se una parte fosse rotta.
Tutte le isole devono formare un arcipelago…
e il mondo dovrebbe essere pieno di arcipelaghi.
Filippo (mio figlio) ♥
Oggi una ricetta dedicata ai bambini: le frittelle di zucca! Veloci da preparare, sono deliziose da mangiare caldissime, appena pronte. La cuoca di questa ricetta non sono io ma la mia big sister Maria, grandissima esperta di frittelle… “Grazie per le tue frittelle, big sister, e per tutto l’amore che mi hai dimostrato in questo periodo… ♥”
Frittelle di zucca
INGREDIENTI PER CIRCA 40 FRITTELLE
- 350 gr circa di zucca pulita
- 500 gr di farina tipo 1
- 1/2 bustina di lievito di birra istantaneo
- 180 ml circa di birra fredda
- 350 ml circa di acqua molto fredda
- 2 cucchiaini circa di sale marino integrale
- Olio di Arachidi Q:B
PROCEDIMENTO
- Pulite e grattugiate la zucca, poi versatela in uno scolapasta per fare in modo che perda l’acqua in eccesso e aggiungete un po’ di sale.
- Disponete in una ciotola la farina e il lievito secco e versate, un po’ alla volta, la birra fredda e l’acqua (sempre fredda). Lavorate l’impasto, direttamente nella ciotola, per circa 10 minuti. Dovrete ottenere una pastella morbida, ma non liquida.
- Versate la zucca, precedentemente grattugiata, nella pastella e aggiungete 2 cucchiaini di sale. Mescolate e fate riposare l’impasto per circa 10 minuti.
- Trascorso il tempo necessario, versate abbondante olio di arachidi in una padella grande e scaldate a fuoco medio. Quando l’olio sarà ben caldo, prelevate un cucchiaio di pastella per ogni frittella e versate nel olio caldo.
- Friggete due minuti circa per ogni lato, fino a doratura.
- Sistemate della carta assorbente in un piatto e, appena pronte, adagiate le frittelle di zucca. Sono deliziose da mangiare caldissime!
elisabettapend says
io faccio un tifo così forte e ti stringo così forte nei tuoi propositi ,da qui , che a un certo punto i tuoi figli mi diranno: ehi, ridacci la nostra mamma!
Mena says
Grazieeee… sapessi quanto ne ho bisogno! Un abbraccio fortissimo anche a te…
elisabettapend says
c’erano anche le faccine, fregaiolo di un wordpress 😉
Mena says
A Caterina says
Le tue ricette sono impeccabili hai una marcia in più sei brava scrivi e descrivi tutto molto bene mi dispiace per la separazione la perdita di peso ma non vorrei aver capito male comunque sia Coraggio e trova le motivazioni giuste e “organizzati” Un grande abbraccio
Mena says
Grazie Caterina. Mi fa piacere il tuo commento positivo. Vedrai, nei prossimi mesi il blog sarà ancora più bello e ricco di ricette sfiziose. Ho tanti progetti… un abbraccio forte
Nia says
Un abbraccio enormissimo!!!
Mena says
Ricambio con affetto Nia!
Carla says
Il mio orto quest’anno ha generosamente prodotto vari tipi di zucca, proverò sicuramente la tua ricetta che mi fa venire l’acquolina in bocca solo loggendola. Se il gusto ha tratto piacere dalla ricetta, il cuore si è rattristato nel leggere la tua prefazione, ti auguro tutto il bene possibile e tanta forza per superare i tuoi problemi. Un abbraccio e un grazie
Mena says
Non ti preoccupare Carla… andrà tutto bene. Il tempo cura ogni ferita. Grazie per il tuo augurio… Un abbraccio forte
Laura says
Un abbraccio forte forte….e preniti cura di te
Mena says
Grazie Laura. Un bacio
laura says
Mi piace leggere ciô che scrivi della tua vita, sei proprio carina,ciao laura
Luisa says
Ciao Mena, la tua storia di Amore e Passione per quello che fai e per i tuoi bimbi mi ha molto colpito quanto la tristezza di parte del racconto di te. Molte donne e mamme hanno una marcia in più e tu sei fra queste. Investire nella famiglia, nei nostri figli ci darà sempre la forza di andare avanti, di lottare per un domani migliore, Un abbraccio forte con l’Augurio di ogni bene
Mena says
Grazie Luisa…. davvero. Se tu sapessi quanto male ho ricevuto e quanto tutto quello che ho fatto sia stato valutato come niente! Ma adesso non m’importa più. I miei figli e molte altre persone mi amano e sentono il mio amore… Un abbraccio fortissimo