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Pitta ‘nchiusa small

26/12/2015 by Mena 7 commenti

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Pitta nchiusaLa pitta ‘nchiusa (detta anche pitta bona o pitta ‘mpigliata) è un dolce tipico calabrese natalizio. Viene preparato con una sfoglia sottile farcita con frutta secca, cannella, chiodi di garofano e miele (malto di mais per la versione vegan). Alcuni aggiungono anche uvetta e vino bianco. E’ un dolce che mi ricorda tantissimo la mia infanzia e i tanti Natali trascorsi con la grande famiglia Filosa. I miei nonni adoravano questo dolce! Il profumo della cannella e dei chiodi di garofano crea un’atmosfera antica e genuina. La versione che vi propongo è stata realizzata da tre grandi chef della cucina calabrese: donna Teresa, donna Lina e zia Maria. A loro dedico questo post e un ringraziamento speciale. Viva le tradizioni!

Vita da Mena

La maison ha aperto le sue porte! In realtà, una l’ho rotta io il giorno della vigilia di Natale. Ma cominciamo dal principio… Il 23 dicembre si parte: destinazione Calabria. Sto poco bene e il viaggio sulla Salerno-Reggio Calabria mette a dura prova il mio equilibrio psicofisico. Per non parlare della sosta all’autogrill! Una cassiera petulante, non contenta della fila chilometrica alla cassa, chiede ad ogni cliente: “vuole anche un biglietto della lotteria? Vuole anche il cornetto insieme al caffè? Vuole anche un cioccolatino? Vuole una rustichella?” Arrivato il mio turno le passo con aria di sfida la mia tavoletta di cioccolato fondente (mi sembra quasi di sentire la musica di Ennio Morricone nel film il buono, il brutto, il cattivo) e lei comincia con il suo disco rotto: “vuole anche un biglietto della lotteria? Vuole anche il cornetto? Vuole…” Chiudo gli occhi e immagino la mia voce risponderle “non voglio più neanche la tavoletta di cioccolato!”

Riapro gli occhi e lei mi guarda come se avesse intuito i miei pensieri. Con voce tremante chiede “lei, prende solo la tavoletta, vero?” E io con voce sibilante “siii… solo la tavoletta”. Pago e continuo il mio viaggio da copilota con la gamba destra che mi fa male per tutte le volte che allungo il piede per frenare. In realtà guida mio marito. Io soffro in silenzio. Anzi, soffro e sospiro continuamente. Il “sicredeSchumi” capirà che deve andare piano! Ma il furbastro per non sentire i miei sospiri e le mie imprecazioni alza il volume della radio e così parte Castle of glass dei Linkin park.

Comunque dopo migliaia di sospiri e imprecazioni arriviamo finalmente a destinazione. Casa dolce casa! In realtà sarebbe più corretto dire: casa fredda casa! Disfo e sistemo le valigie senza togliere sciarpa e piumino. Il 24 dicembre. Malinconica e nervosa mi sveglio e comincio a preparare dolci. Sono belli da vedere e buoni da mangiare. Decido di fare le foto per il blog e con piglio sicuro, da cameriere professionista, afferro i due vassoi di mignon e corro da mia sorella Maria a fare degli scatti. Lei è in cucina. Entro con i vassoi e sento la sua voce urlare “la portaaa!” Scena alla moviola. Mi giro e urlo “noooooo!” Lei mi guarda e penso che per una frazione di secondi si sia chiesta se uccidermi subito o continuare ad affettare il pane. Per fortuna sceglie la seconda soluzione e, almeno per il momento, ha deciso di lasciarmi vivere con questo enorme senso di colpa.

Ho lesionato la sua bellissima porta di vetro della cucina, comprata quest’estate. Valore: circa 1500 euro. Secondo me molto meno. Mio cognato ci marcia, ma io non ci casco. Ora, alla luce di quanto è accaduto, io mi chiedo e vi chiedo, signori della Corte, è normale mettere una porta di vetro in cucina? Mi sarei potuta ferire nell’impatto. E poi, vogliamo parlare del mio bellissimo piatto da portata? Scheggiato per colpa della porta incriminata. La mia conclusione è questa: quella porta, a quell’ora, non doveva essere li! Si trovava nel posto sbagliato, al momento sbagliato! A voi l’ardua sentenza.

Pitta 'nchiusa small

La Pitta 'nchiusa small è un dolce tipico calabrese natalizio. Viene preparato con una sfoglia sottile farcita con frutta secca, cannella.
Stampa ricetta Pin Ricetta
PREPARAZIONE 1 minute min
COTTURA 35 minuti min
TEMPO TOTALE 46 minuti min
PORZIONI 50 pitte

INGREDIENTI
  

Per la sfoglia

  • 3,5 kg farina tipo 1
  • 500 g olio EVO
  • q.b. acqua quanto basta per rendere l'impasto lavorabile
  • 300 g lievito madre
  • 500 g zucchero di canna chiaro
  • 15 g cannella in polvere
  • 5 g chiodi di garofano in polvere

Per il ripieno

  • 1 kg mandorle tostate e pelate
  • 1 kg noci
  • 10 g cannella in polvere
  • 5 g chiodi di garofano in polvere
  • q.b. zucchero di canna chiaro
  • q.b. olio EVO
  • q.b. malto di mais o miele

PROCEDIMENTO
 

  • Versate in una ciotola abbastanza capiente, a fontana, la farina, il lievito madre sciolto in un po’ di acqua tiepida, lo zucchero, la cannella, e i chiodi di garofano.
  • Al centro versate l’olio e l’acqua necessaria a rendere l’impasto lavorabile. Aggiungetela poco per volta per ottenere un impasto simile a quello della pasta fatta in casa. Impastate con le mani fino ad ottenere un panetto abbastanza compatto (ma non secco).
  • Stendete, con il mattarello, l’impasto (molto sottile) su una spianatoia infarinata, spennellate con olio EVO e versate sulla sfoglia un po’ di zucchero, la cannella, i chiodi di garofano, le mandorle e le noci (tritate a pezzetti non troppo piccoli).
  • Con una rotella tagliapasta o un coltello ritagliate delle strisce di sfoglia alte 8 cm circa e lunghe 40 cm circa. Poi ripiegate le strisce a metà, arrotolate per creare delle roselline e adagiate nei pirottini per muffin. Lasciate riposare le pitte ‘nchiuse tutta la notte.
  • Dopo circa 10 ore di lievitazione infornate a 200°, forno statico e preriscaldato, per circa 30/40 minuti (controllate la cottura, mi raccomando!). Le vostre Pitte ‘nchiuse saranno pronte quando la superficie sarà dorata.
  • Appena sfornate, aggiungete il malto sulla superficie (o il miele), sciolto in un po' d'acqua calda.

NOTE

Si ringraziano, per la realizzazione e la ricetta: mia mamma (donna Teresa), zia Maria e donna Lina. 
Hai provato questa ricetta?Raccontami come è stata!

Pitta nchiusa

Pitta nchiusa

Pitta nchiusa

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. maria66 dice

    27/12/2015 alle 9:45

    Cara Mena mi permetto di contraddirti, la mamma nel darti la ricetta ha detto: acqua quandu si ni riciva pe fari na pasta ne tosta ne moddra, giusta. Così si capisce meglio o no?

    Rispondi
    • Mena dice

      27/12/2015 alle 10:01

      🙂 🙂

      Rispondi
    • Mena dice

      27/12/2015 alle 10:06

      E il lievito? Ha detto se c’è c’è e se non c’è è lo stesso… 🙁 Con questa precisione il clan delle chef della pitta nchiusa potrebbe scrivere un libro di ricette! Per il titolo si accettano suggerimenti…

      Rispondi
  2. Rita dice

    10/03/2016 alle 12:44

    Brava davvero, la forma e il colore dei tuoi dolci mi riporta indietro nel tempo…hai dolcetti che faceva mia nonna buoni semplici e profumati.!

    Rispondi
    • Mena dice

      10/03/2016 alle 12:48

      Grazieee. Mi hai fatto un complimento bellissimo 🙂

      Rispondi
  3. Rita dice

    14/07/2017 alle 8:39

    Ciao cara solitamente non cambio nulla Delle tue ricette, vorrei fare questo dolcetti, ma la quantità degli ingredienti è davvero troppa, vorrei diminuirli tanto,che mi consigli? Baci Rita dalla Sicilia

    Rispondi
    • Mena dice

      14/07/2017 alle 9:03

      Ciao Rita, puoi dividere le dosi per 5. Mi raccomando devi stendere la sfoglia sottilissima! Un bacio

      Rispondi

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Sono Mena, la creatrice di Mammachechef. Da circa 6 anni mi occupo di food photography. Creo e sviluppo ricette vegane originali, condividendole attraverso immagini e racconti che suscitano emozioni. Vivo con i miei figli in una bellissima cittadina dei Castelli Romani. Se ami la buona tavola e ti piace sperimentare ricette sane, sei nel posto giusto.

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