La pitta ‘nchiusa (detta anche pitta bona o pitta ‘mpigliata) è un dolce tipico calabrese natalizio. Viene preparato con una sfoglia sottile farcita con frutta secca, cannella, chiodi di garofano e miele (malto di mais per la versione vegan). Alcuni aggiungono anche uvetta e vino bianco. E’ un dolce che mi ricorda tantissimo la mia infanzia e i tanti Natali trascorsi con la grande famiglia Filosa. I miei nonni adoravano questo dolce! Il profumo della cannella e dei chiodi di garofano crea un’atmosfera antica e genuina. La versione che vi propongo è stata realizzata da tre grandi chef della cucina calabrese: donna Teresa, donna Lina e zia Maria. A loro dedico questo post e un ringraziamento speciale. Viva le tradizioni!
Vita da Mena
La maison ha aperto le sue porte! In realtà, una l’ho rotta io il giorno della vigilia di Natale. Ma cominciamo dal principio… Il 23 dicembre si parte: destinazione Calabria. Sto poco bene e il viaggio sulla Salerno-Reggio Calabria mette a dura prova il mio equilibrio psicofisico. Per non parlare della sosta all’autogrill! Una cassiera petulante, non contenta della fila chilometrica alla cassa, chiede ad ogni cliente: “vuole anche un biglietto della lotteria? Vuole anche il cornetto insieme al caffè? Vuole anche un cioccolatino? Vuole una rustichella?” Arrivato il mio turno le passo con aria di sfida la mia tavoletta di cioccolato fondente (mi sembra quasi di sentire la musica di Ennio Morricone nel film il buono, il brutto, il cattivo) e lei comincia con il suo disco rotto: “vuole anche un biglietto della lotteria? Vuole anche il cornetto? Vuole…” Chiudo gli occhi e immagino la mia voce risponderle “non voglio più neanche la tavoletta di cioccolato!”
Riapro gli occhi e lei mi guarda come se avesse intuito i miei pensieri. Con voce tremante chiede “lei, prende solo la tavoletta, vero?” E io con voce sibilante “siii… solo la tavoletta”. Pago e continuo il mio viaggio da copilota con la gamba destra che mi fa male per tutte le volte che allungo il piede per frenare. In realtà guida mio marito. Io soffro in silenzio. Anzi, soffro e sospiro continuamente. Il “sicredeSchumi” capirà che deve andare piano! Ma il furbastro per non sentire i miei sospiri e le mie imprecazioni alza il volume della radio e così parte Castle of glass dei Linkin park.
Comunque dopo migliaia di sospiri e imprecazioni arriviamo finalmente a destinazione. Casa dolce casa! In realtà sarebbe più corretto dire: casa fredda casa! Disfo e sistemo le valigie senza togliere sciarpa e piumino. Il 24 dicembre. Malinconica e nervosa mi sveglio e comincio a preparare dolci. Sono belli da vedere e buoni da mangiare. Decido di fare le foto per il blog e con piglio sicuro, da cameriere professionista, afferro i due vassoi di mignon e corro da mia sorella Maria a fare degli scatti. Lei è in cucina. Entro con i vassoi e sento la sua voce urlare “la portaaa!” Scena alla moviola. Mi giro e urlo “noooooo!” Lei mi guarda e penso che per una frazione di secondi si sia chiesta se uccidermi subito o continuare ad affettare il pane. Per fortuna sceglie la seconda soluzione e, almeno per il momento, ha deciso di lasciarmi vivere con questo enorme senso di colpa.
Ho lesionato la sua bellissima porta di vetro della cucina, comprata quest’estate. Valore: circa 1500 euro. Secondo me molto meno. Mio cognato ci marcia, ma io non ci casco. Ora, alla luce di quanto è accaduto, io mi chiedo e vi chiedo, signori della Corte, è normale mettere una porta di vetro in cucina? Mi sarei potuta ferire nell’impatto. E poi, vogliamo parlare del mio bellissimo piatto da portata? Scheggiato per colpa della porta incriminata. La mia conclusione è questa: quella porta, a quell’ora, non doveva essere li! Si trovava nel posto sbagliato, al momento sbagliato! A voi l’ardua sentenza.
Pitta 'nchiusa small
INGREDIENTI
Per la sfoglia
- 3,5 kg farina tipo 1
- 500 g olio EVO
- q.b. acqua quanto basta per rendere l'impasto lavorabile
- 300 g lievito madre
- 500 g zucchero di canna chiaro
- 15 g cannella in polvere
- 5 g chiodi di garofano in polvere
Per il ripieno
- 1 kg mandorle tostate e pelate
- 1 kg noci
- 10 g cannella in polvere
- 5 g chiodi di garofano in polvere
- q.b. zucchero di canna chiaro
- q.b. olio EVO
- q.b. malto di mais o miele
PROCEDIMENTO
- Versate in una ciotola abbastanza capiente, a fontana, la farina, il lievito madre sciolto in un po’ di acqua tiepida, lo zucchero, la cannella, e i chiodi di garofano.
- Al centro versate l’olio e l’acqua necessaria a rendere l’impasto lavorabile. Aggiungetela poco per volta per ottenere un impasto simile a quello della pasta fatta in casa. Impastate con le mani fino ad ottenere un panetto abbastanza compatto (ma non secco).
- Stendete, con il mattarello, l’impasto (molto sottile) su una spianatoia infarinata, spennellate con olio EVO e versate sulla sfoglia un po’ di zucchero, la cannella, i chiodi di garofano, le mandorle e le noci (tritate a pezzetti non troppo piccoli).
- Con una rotella tagliapasta o un coltello ritagliate delle strisce di sfoglia alte 8 cm circa e lunghe 40 cm circa. Poi ripiegate le strisce a metà, arrotolate per creare delle roselline e adagiate nei pirottini per muffin. Lasciate riposare le pitte ‘nchiuse tutta la notte.
- Dopo circa 10 ore di lievitazione infornate a 200°, forno statico e preriscaldato, per circa 30/40 minuti (controllate la cottura, mi raccomando!). Le vostre Pitte ‘nchiuse saranno pronte quando la superficie sarà dorata.
- Appena sfornate, aggiungete il malto sulla superficie (o il miele), sciolto in un po' d'acqua calda.
maria66 dice
Cara Mena mi permetto di contraddirti, la mamma nel darti la ricetta ha detto: acqua quandu si ni riciva pe fari na pasta ne tosta ne moddra, giusta. Così si capisce meglio o no?
Mena dice
🙂 🙂
Mena dice
E il lievito? Ha detto se c’è c’è e se non c’è è lo stesso… 🙁 Con questa precisione il clan delle chef della pitta nchiusa potrebbe scrivere un libro di ricette! Per il titolo si accettano suggerimenti…
Rita dice
Brava davvero, la forma e il colore dei tuoi dolci mi riporta indietro nel tempo…hai dolcetti che faceva mia nonna buoni semplici e profumati.!
Mena dice
Grazieee. Mi hai fatto un complimento bellissimo 🙂
Rita dice
Ciao cara solitamente non cambio nulla Delle tue ricette, vorrei fare questo dolcetti, ma la quantità degli ingredienti è davvero troppa, vorrei diminuirli tanto,che mi consigli? Baci Rita dalla Sicilia
Mena dice
Ciao Rita, puoi dividere le dosi per 5. Mi raccomando devi stendere la sfoglia sottilissima! Un bacio
josephine cioffi dice
Come si fa il lievito madre? Si puo usare quello in polvere?