Come tutte le donne, con l’arrivo della primavera ed il cambio di stagione, comincio ad avvertire un senso di disagio nell’aprire gli armadi e scoprire vestiti che chissà per quale oscuro motivo mi appartengono. Forse ero ubriaca quando li ho comprati! 🙁 Ricordo a me stessa di essere astemia e provando e riprovando abiti che non ricordavo neanche di possedere, mi convinco sempre più di aver bisogno di una personal shopper. Quanto invidio quelle donne sempre perfette! Il vestito giusto, la collana giusta, il foulard, le scarpe, la borsa all’ultima moda… Io sono di una semplicità disarmante! Se dovessi paragonarmi ad un automobile direi che sono una 500, modello base! 😐 Da quando ho creato il blog la mia situazione è peggiorata… Fare shopping è diventato un continuo girovagare per negozi che vendono articoli per la cucina, librerie (mi trovate al settore cucina e benessere), Coin e upim (settore casa), Zara casa e così via… Ogni tanto entro in qualche negozio d’abbigliamento ed esco dopo 5 secondi angosciata! So benissimo di non essere miss Italia, ma sono sempre più convinta che gli specchi e le luci dei negozi d’abbigliamento siano un attentato all’equilibrio psicologico di noi donne. A casa vedi riflessa nello specchio una personcina decente, poi entri in un negozio, ti provi un vestito, e vedi riflessa nello specchio nonna Abelarda… 🙁 Qualche tempo fa sono entrata a curiosare da Hollister (avevo visto in vetrina una camicia carina e volevo provarla), luci basse e musica altissima… mi accoglie una ragazza in pantaloncini e maglietta che, distratta, mi mostra la camicia… è talmente buio che non riesco nemmeno a capire di che colore sia! Entro a tentoni nel camerino e mi spezzo un’unghia… mi sembra di essere in un film dell’orrore! Aspetto che entri l’assassino da un momento all’altro! Finalmente riesco ad abbottonare la camicia e mi guardo allo specchio… per poco non rischio l’infarto! Vedo riflessa la protagonista di The Ring che mi guarda minacciosa! Mi rivesto e in fretta recupero mio marito che sorpreso esclama “ma non mi hai fatto neanche vedere come ti stava la camicia!” e io scocciata replico “con quest’oscurità non mi avresti neanche riconosciuta!” 😮 E come Cannavacciuolo, nella serie Cucine da incubo, esco dal negozio dicendo “Hollister… Adios!”… 😮 😎
Ricetta di oggi: Ciambelline all’anice. Ideali da offrire dopo il pasto, queste ciambelline sono croccanti e profumatissime. Ho avuto la ricetta da mia sorella Emilia che di solito utilizza, al posto dei semi di anice, un liquore all’anice che si chiama Mistrà (1/4 di bicchiere). Sono piaciute a tutti… mio marito ha commentato “ma non si possono preparare senza anice?” 🙁 Capite? Le ciambelline all’anice senza anice… No comment…
Ciambelline all’anice
INGREDIENTI PER CIRCA 50 CIAMBELLINE:
- 5 bicchieri di farina tipo “1”
- 1 bicchiere di zucchero di canna
- 4 cucchiaini di semi di anice
- 1 bicchiere di vino bianco frizzante
- 1 bicchiere di olio EVO
- un cucchiaino di lievito per dolci
- zucchero di canna Q.B per decorare
PROCEDIMENTO
- Versate in una ciotola il vino, lo zucchero, l’olio e mescolate con una una frusta d’acciaio.
- Versate la farina, i semi di anice (se preferite potete polverizzarli con un macina caffè) e il lievito in una ciotola, mescolate, sistemate a fontana e versate al centro gli ingredienti liquidi.
- Impastate fino ad ottenere un panetto liscio e sodo.
- Prendete una noce d’impasto, ricavatene un bastoncino sottile e lungo circa 15 cm e congiungete le due estremità.
- Disponete tutte le ciambelline ottenute sopra una teglia rivestita con carta forno.
- Versate un pò di zucchero di canna in un piatto, immergete ogni ciambellina nello zucchero e adagiate nuovamente sulla teglia.
- Cuocete in forno, preriscaldato e ventilato, a 180° per 20 minuti circa.
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